Patologie Renali

Patologie Renali

 

Le malattie renali sono comuni nel cane e gatto.

La principale funzione del rene è di filtrare il sangue dai suoi prodotti di scarto e riassorbire l’acqua ed i sali minerali essenziali per un corretto funzionamento del nostro organismo.

L’unità funzionale del rene si chiama nefrone e un rene ne contiene moltissimi, se danneggiato sono loro ad essere non funzionali. Quindi, quando il rene funziona male, si accumulano sostanze tossiche e vi è perdita di liquidi con gravi esiti per l’organismo fino alla morte.

Vengono classificate, le malattie renali, in  acute e croniche.

Le forme acute sono quelle ad insorgenza rapida e spesso causate da agenti infettivi come la leptospirosi che arriva al rene per via sanguigna, oppure batteri che dalla vescica risalgono al rene e quindi secondaria ad una cistite. Atre cause frequenti sono ingestione di prodotti chimici ad azione nefrotossica come il glicole propilenico, alcuni farmaci antiinfiammatori usati a dosaggi non convenzionali oppure, capita sempre più di frequente, l’uso di alcuni antinfiammatori usati per l’uomo ma tossici per i nostri animali, altri prodotti sono l’azione tossica di alcune parti di piante o funghi. Anche uno stato di shock con perdita grave di sangue può creare una patologia renale acuta.

Le forme croniche sono caratterizzate da un’ insorgenza e decorso più lenti.

Le cause sono tantissime, tra le più frequenti si possono citare l’esposizione a basse dosi ma continuativa di alcuni tossici di diversa natura oppure alcune malattie congenite, ad esempio quella tipica del gatto persiano definita patologia del rene policistico, patologie renali di natura degenerativa e neoplastica, di natura infettiva come quella causata dalla Leishmaniosi oppure alcune cardiopatie.

Come ci si accorge di una patologia renale?

Non è facile dirlo se non con una serie di indagini che vedremo poi. Alcuni sintomi possono mettere in allarme il proprietario come ad esempio il fatto che il nostro cane o gatto perde liquidi perché urina di più e più spesso, e di conseguenza beve anche di più. Altri sintomi possono essere inappetenza (ha poca voglia di mangiare), debolezza fisica per perdita di peso, sonnolenza e vomito quando siamo in una situazione di malattia avanzata.

E’ importante effettuare delle indagini per capire la causa dei sintomi che non sono specifici di questa sola patologia.

L’esame delle urine e del sangue sono importanti per avere un’ indicazione anche strumentale tangibile di un eventuale danno renale. L’esame delle urine è importante per ricercare soprattutto il peso specifico e l’eventuale presenza di proteine. L’esame del sangue serve per ricercare soprattutto i valori della creatinina e dell’azoto ureico nel sangue stesso. Questi due sono prodotti di scarto dell’organismo, la prima derivante dal metabolismo muscolare, il secondo dal metabolismo proteico. Se il rene non funziona bene li possiamo ritrovare con valori elevati in circolo sanguigno perché il rene danneggiato non li elimina più come scarto con le urine. Oggi sono disponibili anche dei marker renali che anticipano di sei mesi la diagnosi di malfunzionamento renale. Tutti gli esami non sempre danno una risposta significativa perché alcuni valori possono essere causati da altre patologie od altro, è per questo che è il medico veterinario, che mettendo insieme tutti i dati raccolti, può formulare una diagnosi oppure approfondire il caso con indagini strumentali come l’ecografia, indagine importante per tutto il sistema genito urinario, oppure dosaggi ormonali.

Cosa fare  in caso di danno renale ?

La terapia non esiste se non per livelli meno gravi di patologia.  Se da tutti i dati raccolti ci sono i presupposti di poter ripristinare un livello minimo di efficienza del rene si procede con idratazione, terapia sintomatica e alimentazione con integratori appropriati. L’alimentazione consiste in dieta con poche proteine ma ben assimilabili e con basso contenuto di fosforo. Nell’uomo, nei casi gravi, viene effettuata la dialisi (in alcuni casi anche in veterinaria in pochi centri di referenza e in casi mirati) fino ad arrivare al trapianto che per motivi etici non è ancora permesso in veterinaria.

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